Il libro di Daniel Nettle e’ un compendio di interessanti esperimenti, prove, test e risultati scientifici che dimostrano come a volte l’eterna ricerca della felicita’ porti le persone a compiere azioni e addirittura a basare le proprie vite su cose che con la felicita’ non hanno niente a che fare. E questa diventa una chimera, rendendoci a volte cinici e disillusi.
Come ormai sostengono gli psicologi e i filosofi di tutto il mondo e come si vede nelle persone intorno a noi, la vera felicita’, quella duratura, viene prodotta quando troviamo qualcosa nella nostra vita, una direzione, un obiettivo, che abbia per noi un significato profondo, che ci porti all’autorelizzazione: uno scopo nella vita che ci fa tendere sempre piu’ in la’, con passione.
L’autore definisce questa personalita’ come autotelica, una persona che non ha bisogno di divertimenti, comfort, di ricompense esterne (come il denaro ed il riconoscimento di altri) ne’ dei possedimenti materiali, che invece vengono presi a modello come i produttori di una felicita’ che risulta poi sfuggente. Solo poche persone riescono purtroppo a trovare uno scopo nella vita talmente alto, da non avere bisogno di leve esterne per andare avanti.
Si e’ creato quindi un circolo vizioso che ha dato origine all’ipermaterialismo, di cui oggi molti sono prigionieri. Prendo l’oggetto nuovo, la macchina nuona, il cappotto nuovo, perche’ la vita mi da’ poche soddisfazioni, perche’ voglio sentirmi felice e riconosciuto. Il prezzo da pagare e’ alto: dopo poche ore, infatti, il piacere dell’acquisto svanisce e quando non viene rimpiazzato da un senso di colpa, occorre fare i conti con una vita senza direzione e con un conto in banca sempre piu’ magro. La ricerca della felicita’ illusoria e’ ad esempio quella che spinge molti verso le droghe, di qualsiasi genere: ma anche in questo caso, la “botta” di piacere viene sostituita da un vuoto, che deve essere colmato. Fino all’autodistruzione. Un’altra trappola e’ il fatto che compariamo sempre la nostra felicita’ con quella di altri, basata di solito sui possedimenti, lo status, il riconoscimento (che non portano a felicita’!). si crea anche in questo caso un circolo vizioso, una corsa in circolo, senza una meta, dove tutti gareggiano contro tutti, senza scopo e dove tutti perdono.
Ma allora, come essere felici? Trovare uno scopo profondo nella vita, e’ sicuramente la prima cosa. Chi voglio essere? Come voglio essere ricordato? Cosa farei tutta la vita, senza essere pagato? Oltretutto, occorre ricordare che non sono gli eventi che definiscono la nostra vita, ma l’atteggiamento con cui affrontiamo e rispondiamo a tali eventi. Se ci vittimizziamo, vivremo come vittime. Se troviamo le opportunita’ anche nelle difficolta’, cresceremo come persone, e saremo piu’ felici. Il controllo della propria vita e’ un altro indicatore di felicita’: se faccio una cosa che amo, saro’ piu’ felice. Sembra banale, ma allora perche’ cosi’ pochi lo fanno? Trovare cio’ che veramente si farebbe per tutta la vita gratuitamente, per il suo valore intrinseco, e’ un’ottima ricetta verso la felicita’ duratura. Un’altra confusione che la persona fa e’ tra quello che VUOLE (desiderio) e quello che LE PIACE. Il desiderio porta a mangiare quel dolce, anche se poi saremo infelici del nostro corpo, comprare quell’oggetto, anche se poi ci sentiremo in colpa: cio’ che ci piace, potrebbe essere semplicemente leggere un libro. Molto piu’ economico, con molta piu’ felicita’ intrinseca, anche se purtroppo, molto meno trendy.
Il libro esplora gli effetti delle droghe sulla persona, che imitano un piacere effimero che non e’ certo portatore di felicita’. Una droga naturale oggi e’ il lavoro: tutti lavorano di piu’, per piu’ ore, ma spesso senza uno scopo profondo: perche’ lo faccio? Se lo faccio solo per lo stipendio, la mia vita sara’ una corsa alla sopravvivenza, se lo faccio perche’ mi piace moltissimo farlo, non lavorero’ un giorno nella mia vita, e saro’ sicuramente piu’ autonomo, soddisfatto, e felice. Lettura leggera ed importante per il nostro sviluppo personale e per contrastare qualche TRAPPOLA MENTALE. Buona lettura!
2 commenti:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
leggere l'intero blog, pretty good
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